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      colatori elettromeccanici utilizzati per i calcoli scientifici, ma ben presto egli tirò fuori
      dalla tasca un pezzo di carta sul quale "risultò" scritta una certa equazione, dopo di
      che mi chiese: "Come potremmo risolverla con la macchina?" Si trattava della formula
      semiempirica, da lui elaborata, delle masse atomiche. Dopo la domanda passò immedia-
      tamente all'azione [ ... ]. Per ogni fase del lavoro egli ascoltava il minimo delle spiegazioni
      dopo di che risolveva il problema impostato in maniera totalmente autonoma". In par-
      ticolare, Fermi decide subito di utilizzare il MANIAC, uno dei più potenti calcolatori
      esistenti all'epoca appena costruito a Los Alamos per eseguire l'analisi del gran numero
      di dati sperimentali raccolti dal suo gruppo per i quali aveva fatto un'analisi preliminare
      dai risultati dello scattering dei pioni negativi nell'idrogeno con un calcolatore da tavolo
      Marchant. L'analisi viene completata includendo i dati sperimentali sullo scattering dei
      pioni positivi ottenuti dai gruppi della Columbia e della Carnegie University. Il risultato
      di questi specifici calcoli, insieme a una generalizzazione di queste tecniche, è contenuto
      nel lavoro Numerical Solution oj a Minimum Problem [Soluzione numerica di un pro-
      blema di minimo] frutto della collaborazione tra Fermi e Nicholas Metropolis. Al suo
      ritorno a Chicago Fermi è un esperto di analisi computazionale e pieno di entusiasmo
      per i calcolatori e tiene una serie di lezioni sull'uso e la programmazione dei computer.
      È in queste circostanze che si appassiona all'uso del metodo Monte Carlo che era stato
      inventato dai suoi colleghi e amici John von Neuman e Stanislaw Ulam. Infine bisogna
      ricordare che nell'estate del 1952, a quanto racconta Metropolis, Fermi si interessa alla
      possibilità di fare elettronicamente sia l'analisi che le misure delle tracce in emulsioni
      nucleari; nonostante il problema venga da lui formulato in modo molto preliminare, sono
      già chiare in queste premesse le linee di sviluppo che saranno seguite più tardi da altri.



      1953

         Fermi ha ormai raggiunto un enorme prestigio nella comunità dei fisici americani:
      all'inizio di quest'anno viene eletto presidente dell'American Physical Society. I suoi in-
      teressi nel campo dell'astrofisica sono accolti con grande favore dagli astrofisici e gli viene
      chiesto di tenere una importante conferenza per l' American Astronomical Society nella
      quale coglie l'occasione per riesaminare le sue precedenti idee sull'origine dei raggi cosmi-
      ci alla luce dei successivi sviluppi delle conoscenze sull'intensità e il comportamento dei
      campi magnetici (Galactic Magnetic Fields and the Origin of Cosmic Radiation [Campi
      magnetici galattici e l'origine dei raggi cosmici]). È il primo "non astronomo" a meritare
      questo onore, di cui è particolarmente orgoglioso. Fermi fa un ultimo esperimento sullo
      scattering dei pioni; ha bisogno di più dati per l'analisi che vuole fare durante l'estate a
      Los Alamos e scrive l'ultimo articolo della sua vita di argomento sperimentale: Scattering
      oj Negative Pions by Hydrogen [Diffusione di pioni negativi in idrogeno]. L'estate succes-
      siva scrive, insieme a Metropolis e a E. F. Alei, Phase Shift Analysis oj the Scattering oj
      Negative Pions by Hydrogen [Analisi in fase della diffusione di pioni negativi in idrogeno].
      Questo metodo di analisi dei dati nel seguito diviene il metodo standard di elaborazione
      dei dati sperimentali per tutti i problemi di questo tipo.
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